Dopo il successo dello scorso anno, grazie al patrocinio del Comune di Cefalù, torna al Teatro Comunale “Salvatore Cicero” la rassegna di teatro contemporaneo “Cosa porta il vento”, curata dall’associazione Circo dell’avvenire, con la direzione artistica di Tiziana Giordano.
La rassegna, di respiro nazionale, andrà in scena da febbraio ad aprile 2025 e porta il sottotitolo “Ritratti di umanità”, un filo rosso che unisce i cinque spettacoli proposti.
“Gli autori, i registi, i personaggi e le storie che incontreremo ci mostreranno diverse sfaccettature di umanità, tra le più delicate e fragili, poetiche e visionarie, dolorose e incredibili. Totò, Vicè, Pascalina, Stracci, Lena, Vita, l’uomo col cappotto, l’uomo col cappello, l’uomo col pigiama, Danilo: una galleria di ritratti che ci guardano dentro, ci invitano a non abbassare lo sguardo e l’ascolto per mantenere alto o ritrovare il nostro senso di umanità, sempre più narcotizzato da un presente che normalizza la violenza, l’indifferenza, la guerra”, con queste parole Tiziana Giordano introduce la rassegna. E aggiunge: “Cosa porta il vento” porta un teatro che punta a nutrire la riflessione e la crescita socio-culturale collettiva, e prova a essere un presidio di umanità, in tempi sempre più oscuri”.
Si partirà domenica 23 febbraio con “Totò e Vicè. Operina musicata per ombre e voci” dal testo di Franco Scaldati, adattamento e regia di Giuseppe Cutino, con Rosario Palazzolo, Anton Giulio Pandolfo, Egle Mazzamuto, Sabrina Petyx, musiche di Maurizio Curcio eseguite dal vivo con Daniele Tesauro, produzione Energie Alter-native. Lo spettacolo ha ricevuto nel 2024 il premio ANCT (Associazione Nazionale Critici di Teatro) per la migliore regia, tra le parole del riconoscimento si legge: “Con la sua regia, Cutino ci traghetta in uno spazio figurale libero dai vincoli della coerenza e della logica, trasformando il testo di Scaldati in una partitura visiva e sonora che evoca un altrove metafisico, in cui vita e morte, visibile e invisibile, si fondono e superano i confini del reale, un’opera di raro equilibrio e intensa profondità.”
Seguirà domenica 9 marzo lo spettacolo “Dissonorata. Un delitto d’onore in Calabria” testo, regia e interpretazione di Saverio La Ruina, musiche originali eseguite dal vivo da Gianfranco De Franco, produzione Scena Verticale. Uno spettacolo che ha segnato la storia del teatro contemporaneo, che nel 2007 ha ricevuto i premi Ubu rispettivamente come migliore testo e attore italiano e nel 2010 il Premio Hystrio alla drammaturgia che su Saverio La Ruina scriveva: “insegna a non impigrirsi di fronte alla superficialità delle grammatiche contemporanee, sotto e sopra il palcoscenico. A scavare nella ricchezza nascosta della strada, dei dialetti come delle letterature. Con un’eleganza formale capace di piegarsi all’invettiva come alla chiacchiera da bar, al gioco dell’ironia come alla delicatezza di certe passioni colme d’umiltà. E improvvisamente, anche le vicende più dure parlano la lingua della poesia.”
Domenica 23 marzo si proseguirà con “La Passione di Stracci”, testo, regia e interpretazione di Gigi Borruso, con Valeria D’aquila, Alessandra Guagliardito, produzione Museo Sociale Danisinni. Uno spettacolo che ricorda la poetica dello scrittore, regista e poeta Pier Paolo Pasolini, nella ricorrenza dei cinquanta anni dalla sua morte. Borruso si ispira liberamente al film “La ricotta”, che ne diviene l’antefatto, portando in scena la tensione drammatica della vita di quegli ultimi su cui tanto ha indagato Pasolini.
Domenica 6 e lunedì 7 aprile si continuerà con “Ciò che accadde all’improvviso” testo, regia e interpretazione di Rosario Palazzolo, in scena con Francesco Gulizzi e Anton Giulio Pandolfo, aiuto regia Angelo Grasso, produzione Circo dell’avvenire. La prima opera di prosa del drammaturgo, scrittore e regista palermitano che utilizza un surrealismo giocato con i tempi della commedia comica che spesso storce nel giallo, si adagia sul grottesco, per arrivare a un finale drammatico.
A chiudere la rassegna domenica 27 e lunedì 28 aprile sarà lo spettacolo “La ricetta di Danilo” testo e interpretazione di Totò Galati, regia di Claudio Zappalà, musiche originali eseguite dal vivo da Nathan Tagliavini, produzione Barbe à Papa Teatro e Associazione Città Teatro. Lo spettacolo narra dell’esperienza di lavoro sociale, educativo e di comunità di Danilo Dolci che attraverso lotte nonviolente, digiuni e marce per la pace segnò alcuni tra i cambiamenti più significativi della Sicilia occidentale dagli anni Cinquanta in poi. Lo spettacolo rientra tra le iniziative promosse all’interno del Centenario della nascita di Danilo Dolci, curato dal Centro per lo Sviluppo Creativo Danilo Dolci.
Una programmazione di cinque appuntamenti in scena la domenica pomeriggio alle 18.00 per la comunità cittadina e due repliche il lunedì mattina alle 11.00 dedicate alle scuole secondarie, con la possibilità di accogliere gratuitamente il pubblico fino a esaurimento dei posti.
“L’Amministrazione – afferma il sindaco Daniele Tumminello – continua ad investire sul fronte culturale, consapevole che le arti, come il teatro, servano non solo ad aiutare a comprendere e riflettere sul presente, ma offrono una ulteriore attrattiva di qualità per chi sceglie Cefalù come meta turistica per la sua bellezza e per l’arricchimento che se ne può trarre grazie alle iniziative che programmiamo durante tutto l’anno”.
Gli approfondimenti sugli spettacoli saranno disponibili sulle pagine Facebook del Comune di Cefalù e di Circo dell’avvenire. Per informazioni scrivere a assocircodellavvenire@gmail.com
Cefalù, 2 febbraio 2025
L’ufficio stampa
Dario La Rosa