Terrazza sul mar Tirreno al centro del golfo compreso tra gli scogli della Calura e la punta di Finale, ma tenacemente radicata alle campagne e alle colline che la coronano, Sant’Ambrogio, unica frazione del comune di Cefalù, è un piccolo borgo di circa 250 abitanti, situato a 6 km a est della cittadina normanna. Nonostante le piccole dimensioni, Sant’Ambrogio risulta divisa in cinque zone, o “Rioni”, i cui nomi “Chian’a Chiesa”, “Cozzomauro”, “Fontana”, “Ristinchi” e “Manche”, sono gli elementi essenziali della toponomastica e della geografia, assai cari agli abitanti del luogo.
Le origini del borgo, abbastanza recenti, anche se non avvalorate da precise ricerche storiche a riguardo, sembrano risalire ai secoli XVI e XVII., e lo vedono essere un piccolo villaggio di contadini e braccianti, che prestavano la propria quotidiana opera presso le vicine tenute delle ricche famiglie di proprietari terrieri dell’epoca.
Il nome, Sant’Ambrogio, assai inusuale nella toponomastica siciliana, autorizza l’ipotesi di un legame originario con il nord-Italia, nello specifico con il milanese, avvalorato, inoltre, dalla presenza della vicina contrada Linate, denominazione, anche questa, che si ritrova nella geografia lombarda. Questi dati sembrano, insomma, suggerire che i primi a stanziarsi nell’attuale sito di Sant’Ambrogio fossero genti provenienti dalla Lombardia, particolarmente legati al culto del Santo Patrono di Milano.
E’della prima metà del 1800 la fondazione della chiesa, l’unica della borgata, che pur conservando al suo interno un’effigie di Sant’Ambrogio, è, tuttavia, dedicata al culto della Madonna della Salute, i cui Festeggiamenti si svolgono tradizionalmente, ogni anno, la terza domenica del mese di Luglio.
Pur essendo stata soggetta, nel corso della seconda metà del 1900, ad un massiccio fenomeno di emigrazione dei suoi abitanti, in cerca di miglior fortuna in America, in Germania, in Francia, ogni estate Sant’Ambrogio riabbraccia i figli e i nipoti dei primi emigranti, che tornano volentieri nella terra dei loro padri, a trascorrere felici periodi di vacanza.
Sant’Ambrogio, negli ultimi anni, ha saputo tuttavia offrirsi al mondo intero, divenendo meta non solo di un turismo “di ritorno” ma di un turismo “di scelta”, una scelta fatta all’insegna della tipicità, della ricerca di un mare pulito e di spiagge ampie e assolate, della volontà di scoprire le bellezze delle campagne e dei boschi che la circondano, in lunghe passeggiate a piedi o a cavallo, attraverso antichi sentieri e vecchie trazzere.